MARIO BIONDI è nato nel 1939 a Milano ed è vissuto lungamente a Como, zona di origine di tre dei suoi nonni. La madre di suo padre, Maria Movio, era di Londra, figlia del rinomato cesellatore in argento Latino Movio (*), che si era trasferito lì in gioventù. E a Londra la famiglia paterna di Biondi è vissuta fino al 1925 circa, quando il nonno Antonio ha deciso di tornare in Italia con i tre figli maschi, tra cui Spero Latino (1909 - 1999), sposato con Anita Orsenigo Marzorati (1914 - 1988, originaria di Cantù, CO) e padre di Mario e Paolo (1944 - 1971, geniale disegnatore di tessuti, soprannominato Giottino dai suoi compagni del Liceo Artistico Statale di Firenze, tragicamente scomparso in un incidente automobilistico).
Completati gli studi classici al Liceo Classico A. Volta di Como, Biondi si è laureato in economia politica con il prof. Giovanni Demaria presso l'Università Bocconi di Milano (marzo 1964), discutendo una tesi su «Rapporti tra incivilimento e progresso economico» (pubblicata e scaricabile presso Liber Liber), quindi ha lavorato cinque anni nell'industria (Burroughs, Nestlé) e poi per sedici anni nell'editoria (Einaudi, Sansoni, Longanesi), nelle ultime due dirigendo l'ufficio stampa.
In aggiunta si è sempre occupato attivamente di narrativa angloamericana di cui è anche traduttore ed è stato recensore per diversi quotidiani, settimanali e mensili (Unità, Giornale, Corriere, Europeo e altri.). Scrittore professionista dagli anni Ottanta, giornalista pubblicista dai Settanta, ha collaborato con pezzi di varia umanità a "7", Europeo, Panorama, Amica, Io donna, Max, Esquire, Vanity Fair, Myster, Class, Specchio, Meridiani, Bell'Europa e altri.
Nel 1973 ha pubblicato un volumetto di poesie, Per rompere qualcosa, cui hanno fatto seguito altre poesie apparse nell'Almanacco dello Specchio Mondadori 1976 e in varie pubblicazioni letterarie o antologie (Il Verri, Altri termini, Pianura etc).
Ha inoltre pubblicato sedici romanzi: Il lupo bambino (Marsilio, 1975), La sera del giorno (Bompiani, 1981), Il cielo della mezzaluna (Longanesi, 1982), Gli occhi di una donna (id. 1985, nuova ed. La Nave di Teseo, 2024), La civetta sul comò (id. 1986), Un amore innocente (Rizzoli, 1988), Crudele amore (id. 1990), Il destino di un uomo (id. 1992), Due bellissime signore (id. 1993), Un giorno e per tutta la vita (id. 1995), Una porta di luce (Longanesi, 1998), Codice Ombra (Longanesi, settembre 1999), Destino (TEA, settembre 2006), La Casa delle Mille e Una Notte (Barbera, ottobre 2012), Rosa d’Oriente (La Nave di Teseo, novembre 2021) e Il segreto dell'azteco (formato elettronico, in attesa di pubblicazione cartacea).
Nel 2020 ha poi raccolto dieci racconti sotto il titolo Sognando la vita per l'editore Oligo.
Con il romanzo Gli occhi di una donna ha vinto il Premio SuperCampiello 1985.
Già nel 1981 al romanzo La sera del giorno era stato assegnato il Premio Calabria.
Nel 1994 gli è poi stato assegnato il Premio Coni per la narrativa.
Nel 2003 Biondi ha raccolto i suoi ricordi di viaggio in Güle güle. Parti con un sorriso, seguito nel 2005 da Strada bianca per i Monti del Cielo. Vagabondo sulla Via della Seta e nel 2008 da Con il Buddha di Alessandro Magno. Dall'ellenismo sull'Indo ai misteri del Tibet.
Curiosità: Nella primissima gioventù ha anche vestito la maglia azzurra di atletica leggera, venendo inserito nella squadra dei "Probabili Olimpici 1960" per le Olimpiadi di Roma, cui per altro non è arrivato a partecipare a causa di un incidente muscolare.
Nell'aprile del 1995 (albori del Web) ha creato questo Sito personale, più e più volte rinnovato.
Nel dicembre del 2000 ha creato con il Gruppo Editoriale Longanesi (poi GeMS, Gruppo editoriale MauriSpagnol) il "Portale del Romanzo" InfiniteStorie.it, un servizio di informazioni sulle novità nel mondo del romanzo, rimasto online fino a Novembre 2014.
(*) Philippa Glanville (Assistant Keeper, Dept. of Metalwork, Victoria & Albert Museum), Silver in England, Routledge, 1987, pag. 136 e 362, ISBN 0-415-38215-7
(*) An Exhibition of 19th & 20th Century Decorative & Novelty Silver: Featuring Important Works by Gilbert Marks, Latino Movio, Elkington & A.E. Jones, 1984, Nicholas Harris, London
(*) An Exhibition of 19th & 20th Century Decorative & Novelty Silver: Featuring Important Works by Gilbert Marks, Latino Movio, Elkington & A.E. Jones, 1984, Nicholas Harris, London
Le sue prime poesie (naturalmente inedite) risalgono agli anni del Liceo (1955 - 1956), come alcuni racconti, anch'essi inediti. L'attività "pubblica" vera e propria comincia nel 1973 in un avvio tutto "letterario" con una manchette di poesie (Per rompere qualcosa, Ant Ed, 1973), cui seguono due romanzi di forte impegno sperimentale e sociale (Il lupo bambino, Marsilio, 1975 e La sera del giorno, Bompiani, 1981), discretamente piaciuti alla critica ma pochissimo notati dal pubblico. Il primo successo (soprattutto di critica) arriva nel 1982 con un grosso e colto romanzo di impianto storico, Il cielo della mezzaluna (Longanesi, 1982), imperniato sulle vicende di un ragazzo veneziano rapito dai pirati turchi nel XV secolo e cresciuto al seguito di un visir ottomano fino alla conquista di Costantinopoli, cui partecipa dalla parte dei turchi.
Il grosso successo viene poco dopo con il romanzo Gli occhi di una donna (Longanesi, 1985; Nuova ed. La Nave di Teseo, 2024), grande saga famigliare industrial-lombarda dal 1914 al 1982. Premio Supercampiello. La riduzione a sceneggiato radiofonico a cura dello stesso autore (14 puntate) è stata mandata in onda due volte dalla Rai nel 1986 e nel 1987.
Buon successo arride anche al romanzo successivo, La civetta sul comò (1986, Longanesi), brillante spy-story con risvolti comici imperniata sul commercio di armi con i paesi del Vicino Oriente. I diritti sono stati acquistati dalla Rai (Rete Due) che ha fatto scrivere dai registi fratelli Frazzi e dallo stesso autore la sceneggiatura per un film in 2 o 3 puntate (misteriosamente mai realizzato).
Ottimo poi il successo dei due corposi romanzi successivi, i romanzi cosiddetti “turchi”: Un amore innocente (Rizzoli, 1988) e Crudele amore (id, 1990), che raccontano in due parti (dal 1935 al 1947) la complessa storia d'amore tra un brillante scrittore italiano e una fanciulla ebreo-parigina che all'inizio della vicenda ha quindici anni. Una storia coloratissima, con scenari che svariano da Milano all'Egeo, da Costantinopoli a Parigi, dalla Varsavia bellica alla New York della fine degli anni '40, con il nazifascismo, la guerra, l'olocausto ebraico, gli inizi della ricostruzione, che coincidono anche con la ricostruzione psichica (ciascuno per conto suo) del disastrato protagonista e della giovane donna. Un nugolo di personaggi, ciascuno con la sua vicenda personale, di norma imperniata sul doppio concetto di amore innocente/amore crudele ovvero ineluttabile. Esotismo. Fughe oniriche nel mondo dell'esoterismo e della magia. Un'opera dal finale completamente aperto, che lascia libero l'autore di procedere a eventuali ulteriori continuazioni, imperniate sul figlio del protagonista e su altri personaggi collaterali, più giovani, già inseriti apposta nelle prime due parti.
Segue un'altra "dilogia", composta dai romanzi Il destino di un uomo (Rizzoli, 1992) e Due bellissime signore (id., 1993). Nel primo romanzo domina la figura di Lino Villard, ragazzo cresciuto in un remoto orfanotrofio di montagna, divenuto esperto tessitore di seta in Francia, poi maquisard francese e partigiano italiano, infine socio di uno sfortunato industriale serico comasco-milanese, di cui erediterà la disastrata azienda in seguito al suo suicidio. Protagonista del secondo è sempre Villard, in mortale contesa con i parenti-concorrenti dell'industriale suicida, ma il personaggio di spicco è una delle "due belle signore", brillante giovane avvocato che assiste Villard nella sua battaglia economico-finanziaria, arrivando a una stupefacente scoperta circa la vera identità dell'ex orfano.
Il decimo romanzo è Un giorno e per tutta la vita (Rizzoli, 1995) che racconta in flash back lo sfortunato amore di una giovanissima moglie, rimasta sola in un isolato casale di campagna alla fine della Seconda guerra mondiale, allorché l'altrettanto giovane marito, reduce dalla medesima guerra, cerca rifugio in Svizzera per non dover militare con la Repubblica di Salò. L'amore, reso impossibile dalla morte del giovane amante nella guerra partigiana, è stato apparentemente casto, ma la protagonista (Amelia Rossi Conti), in punto di morte, lascia al figlio un complesso di documenti e oggetti che porteranno quest'ultimo a una sconvolgente scoperta.
L'undicesimo romanzo è Una porta di luce (Longanesi, 1998), in cui viene raccontato il faticoso ritorno alla coscienza di un uomo caduto in coma in seguito a un incidente di sci. Rivelatasi impotente la medicina ufficiale, la giovane neurologa curante - che ama il suo paziente in segreto da quando erano ragazzi - decide di correre l'azzardo di portarlo da un medico-sciamano rumeno che opera nei Monti Tatra applicando un miscuglio di avanzatissime tecniche computeristiche e di elementi quasi magici. Motore del recupero, all'interno della cura, sono l'amore della dottoressa e il figlio tredicenne, soggetto a Esperienze Fuori dal Corpo, che lo portano in una misteriosa realtà parallela dove intuisce che potrebbe avvenire il ricongiungimento tra la sua coscienza e quella del padre. Nel romanzo ricompare il personaggio Moiso Segre della dilogia Destino-Due bellissime. Dalla dilogia discende anche la prima parte dell'ambientazione (una località inventata nelle Alpi Marittime). Da Crudele Amore discende invece il personaggio del medico sciamano Dimitru Minea, nipote della sciamana Deodata di quel romanzo.
Il dodicesimo romanzo è Codice Ombra (Longanesi, 1999), in cui Biondi affronta definitivamente e a fondo la struttura del thriller, e in particolare del techno-thriller. Le mafie internazionali creano una struttura segreta, denominata "Shadow" al fine di controllare le comunicazioni di tutto il mondo. A questo fine rapiscono un geniale matematico ex-sovietico molto avanzato nelle sue ricerche sulle memorie biologiche (computer a DNA) e lo costringono a lavorare per loro. Per fortuna i buoni vigilano. Tra questi ultimi ricompaiono quasi tutti i personaggi del romanzo precedente, in particolare la neurologa Cristina Donghi e il geek dei computer Tom Minea.
Al di là del gusto per l'accorpamento di vicende in più opere consecutive, caratteristica costante di questi romanzi (e anche di qualche racconto) è il ricomparire di volta in volta di personaggi già presenti in lavori precedenti. Quasi sempre, per esempio, ricompare Emma Lucini Olgiati Drezzo, protagonista de Gli occhi di una donna. Spesso ricompaiono suoi figli o eredi. Ma anche altri personaggi, come per esempio i due protagonisti di La civetta sul comò. Il tutto in un tentativo stilistico di riprendere certi impianti strutturali della balzacchiana "Commedia umana".
Nel 2003 Biondi raccoglie i suoi ricordi di viaggio in Güle güle. Parti con un sorriso (Ponte alle Grazie, 2003). 35 anni di viaggi da New York a Teheran, attraverso Algeria, Albania, Siria, Giordania, Turchia, Egitto, sempre cercando di avere un sorriso sulle labbra, “nella convinzione che 'sorridere' sia uno degli atteggiamenti più proficui per confrontarsi con gli altri”.
Dopo avere vagato a lungo nei due anni precedenti tra Iran e repubbliche dell'Asia Centrale, nel 2004, Biondi si rende conto di aver inconsapevolmente percorso gran parte della Via della Seta, quindi l'anno successivo completa l'itinerario raggiungendo la Cina attraverso i Tien Shan (Monti del Cielo) e attraversando il deserto Taklamakan. Ne nasce, nello stesso spirito del precedente, un nuovo libro di memorie di viaggio: Strada bianca per i Monti del Cielo. Vagabondo sulla Via della Seta (Ponte alle Grazie, 2005).
Nel 2006 ha deciso di realizzare un suo progetto originale, ripubblicando con il titolo Destino (TEA, 2006) una fusione, completamente rivista e in parte riscritta, di Il destino di un uomo e Due bellissime signore, che appunto in tale veste avrebbe voluto fossero pubblicati, dividendola poi in due parti per richiesta dell'editore di allora.
Nel 2008, con Il Buddha di Alessandro Magno. Dall’ellenismo sull’Indo ai misteri del Tibet, ha dato forma di libro alle esperienze accumulate in una serie di viaggi compiuti dal 2005 al 2007 salendo dai resti dell’antica Taxila (Pakistan nord occidentale) attraverso le valli dello Swat, dell’Indo, l’Hunza e il Passo Khunjerab, via via fino al cuore della Cina e poi al Tibet vero e proprio, seguendo le tracce della cosiddetta cultura e arte del Gandhāra, straordinaria forma di sincretismo ellenistico-buddista originata dall’incontro tra la cultura ellenistica portata dalla corte di Alessandro Magno fino all’Indo e la predicazione buddista in migrazione dall’India interna verso l’Asia Centrale e poi appunto la Cina e il Tibet.
Nel 2012 Biondi torna alla “narrativa di invenzione”: i “ricordi”, le “discendenze” dei 2 romanzi “turchi” (che contengono la parola “amore” nel titolo…) si consolidano nella novella La Casa delle Mille e Una Notte, che può a pieno titolo essere considerata la terza parte di quella “dilogia”, che si fa “trilogia”. Vi compare, per esempio, una nipote di Theodora Kaino, personaggio chiave di quei 2 romanzi, che si considera una erede spirituale della prozia e quindi anche della famosa “sciamana dei monti di Kaş”… Fa da cornice alla vicenda di “amore ritrovato” della protagonista, Rossella, una Casa appunto denominata “Le Mille e Una Notte” perché gli ospiti sentono il dovere di contribuire con un loro racconto — vicende umane, sogni, leggende — a rallegrare la compagnia lì raccolta sera per sera dalla proprietaria.
Alla fine del 2014 — entrato in contrasto con i suoi editori tradizionali — dopo aver rinunciato alla direzione del Portale Web “InfiniteStorie”, che viene chiuso dal GeMS, Biondi decide di affrontare la strada della pubblicazione diretta dei suoi romanzi nel formato ebook per Kindle di Amazon.
Nel 2017 Biondi ha iniziato a pubblicare i suoi libri anche nel formato iBooks. Tra di essi un definitivo avatar di Destino, adesso presentato completo come da progetto originale dei primi 1990, ovvero l'unione dei 2 romanzi cartacei Il destino di un uomo e Due bellissime signore, anche se purtroppo non nella loro assoluta totalità, essendo una discreta parte di essi (soprattutto del secondo titolo) stata tagliuzzata in fase redazionale e non più recuperabile.
Nell'autunno dello stesso 2017 ha reso nota attraverso i social l'intenzione di realizzare un'impresa a cui pensava da lunghissimo tempo: una nuova traduzione dell'Ulysses di Joyce, incommensurabile autore a cui si è sempre sentito molto legato, come giustamente rilevato dal Dizionario Bompiani degli Autori. Biondi stesso ha più volte fatto notare come il titolo del suo primo romanzo, Il lupo bambino, discenda in linea diretta da Il ritratto dell'artista da giovane di Joyce attraverso Il ritratto dell'artista da giovane cane (sua traduzione del titolo, normalmente tradotto come Il ritratto dell'artista da cucciolo): Il (ritratto dell'artista da) lupo bambino.
Nell'estate del 2019 ha reso noto attraverso gli stessi canali di avere terminato la traduzione dell'Ulisse e di essere impegnato nelle procedure per la pubblicazione, conclusa in giugno 2020 per i tipi della casa editrice La nave di Teseo.
Agli inizi del 2020 aveva intanto raccolto in volume e pubblicato presso l'editore Oligo di Mantova 10 racconti sotto il titolo Sognando la vita.
Ultimo aggiornamento venerdì 5 luglio 2024
Il grosso successo viene poco dopo con il romanzo Gli occhi di una donna (Longanesi, 1985; Nuova ed. La Nave di Teseo, 2024), grande saga famigliare industrial-lombarda dal 1914 al 1982. Premio Supercampiello. La riduzione a sceneggiato radiofonico a cura dello stesso autore (14 puntate) è stata mandata in onda due volte dalla Rai nel 1986 e nel 1987.
Buon successo arride anche al romanzo successivo, La civetta sul comò (1986, Longanesi), brillante spy-story con risvolti comici imperniata sul commercio di armi con i paesi del Vicino Oriente. I diritti sono stati acquistati dalla Rai (Rete Due) che ha fatto scrivere dai registi fratelli Frazzi e dallo stesso autore la sceneggiatura per un film in 2 o 3 puntate (misteriosamente mai realizzato).
Ottimo poi il successo dei due corposi romanzi successivi, i romanzi cosiddetti “turchi”: Un amore innocente (Rizzoli, 1988) e Crudele amore (id, 1990), che raccontano in due parti (dal 1935 al 1947) la complessa storia d'amore tra un brillante scrittore italiano e una fanciulla ebreo-parigina che all'inizio della vicenda ha quindici anni. Una storia coloratissima, con scenari che svariano da Milano all'Egeo, da Costantinopoli a Parigi, dalla Varsavia bellica alla New York della fine degli anni '40, con il nazifascismo, la guerra, l'olocausto ebraico, gli inizi della ricostruzione, che coincidono anche con la ricostruzione psichica (ciascuno per conto suo) del disastrato protagonista e della giovane donna. Un nugolo di personaggi, ciascuno con la sua vicenda personale, di norma imperniata sul doppio concetto di amore innocente/amore crudele ovvero ineluttabile. Esotismo. Fughe oniriche nel mondo dell'esoterismo e della magia. Un'opera dal finale completamente aperto, che lascia libero l'autore di procedere a eventuali ulteriori continuazioni, imperniate sul figlio del protagonista e su altri personaggi collaterali, più giovani, già inseriti apposta nelle prime due parti.
Segue un'altra "dilogia", composta dai romanzi Il destino di un uomo (Rizzoli, 1992) e Due bellissime signore (id., 1993). Nel primo romanzo domina la figura di Lino Villard, ragazzo cresciuto in un remoto orfanotrofio di montagna, divenuto esperto tessitore di seta in Francia, poi maquisard francese e partigiano italiano, infine socio di uno sfortunato industriale serico comasco-milanese, di cui erediterà la disastrata azienda in seguito al suo suicidio. Protagonista del secondo è sempre Villard, in mortale contesa con i parenti-concorrenti dell'industriale suicida, ma il personaggio di spicco è una delle "due belle signore", brillante giovane avvocato che assiste Villard nella sua battaglia economico-finanziaria, arrivando a una stupefacente scoperta circa la vera identità dell'ex orfano.
Il decimo romanzo è Un giorno e per tutta la vita (Rizzoli, 1995) che racconta in flash back lo sfortunato amore di una giovanissima moglie, rimasta sola in un isolato casale di campagna alla fine della Seconda guerra mondiale, allorché l'altrettanto giovane marito, reduce dalla medesima guerra, cerca rifugio in Svizzera per non dover militare con la Repubblica di Salò. L'amore, reso impossibile dalla morte del giovane amante nella guerra partigiana, è stato apparentemente casto, ma la protagonista (Amelia Rossi Conti), in punto di morte, lascia al figlio un complesso di documenti e oggetti che porteranno quest'ultimo a una sconvolgente scoperta.
L'undicesimo romanzo è Una porta di luce (Longanesi, 1998), in cui viene raccontato il faticoso ritorno alla coscienza di un uomo caduto in coma in seguito a un incidente di sci. Rivelatasi impotente la medicina ufficiale, la giovane neurologa curante - che ama il suo paziente in segreto da quando erano ragazzi - decide di correre l'azzardo di portarlo da un medico-sciamano rumeno che opera nei Monti Tatra applicando un miscuglio di avanzatissime tecniche computeristiche e di elementi quasi magici. Motore del recupero, all'interno della cura, sono l'amore della dottoressa e il figlio tredicenne, soggetto a Esperienze Fuori dal Corpo, che lo portano in una misteriosa realtà parallela dove intuisce che potrebbe avvenire il ricongiungimento tra la sua coscienza e quella del padre. Nel romanzo ricompare il personaggio Moiso Segre della dilogia Destino-Due bellissime. Dalla dilogia discende anche la prima parte dell'ambientazione (una località inventata nelle Alpi Marittime). Da Crudele Amore discende invece il personaggio del medico sciamano Dimitru Minea, nipote della sciamana Deodata di quel romanzo.
Il dodicesimo romanzo è Codice Ombra (Longanesi, 1999), in cui Biondi affronta definitivamente e a fondo la struttura del thriller, e in particolare del techno-thriller. Le mafie internazionali creano una struttura segreta, denominata "Shadow" al fine di controllare le comunicazioni di tutto il mondo. A questo fine rapiscono un geniale matematico ex-sovietico molto avanzato nelle sue ricerche sulle memorie biologiche (computer a DNA) e lo costringono a lavorare per loro. Per fortuna i buoni vigilano. Tra questi ultimi ricompaiono quasi tutti i personaggi del romanzo precedente, in particolare la neurologa Cristina Donghi e il geek dei computer Tom Minea.
Al di là del gusto per l'accorpamento di vicende in più opere consecutive, caratteristica costante di questi romanzi (e anche di qualche racconto) è il ricomparire di volta in volta di personaggi già presenti in lavori precedenti. Quasi sempre, per esempio, ricompare Emma Lucini Olgiati Drezzo, protagonista de Gli occhi di una donna. Spesso ricompaiono suoi figli o eredi. Ma anche altri personaggi, come per esempio i due protagonisti di La civetta sul comò. Il tutto in un tentativo stilistico di riprendere certi impianti strutturali della balzacchiana "Commedia umana".
Nel 2003 Biondi raccoglie i suoi ricordi di viaggio in Güle güle. Parti con un sorriso (Ponte alle Grazie, 2003). 35 anni di viaggi da New York a Teheran, attraverso Algeria, Albania, Siria, Giordania, Turchia, Egitto, sempre cercando di avere un sorriso sulle labbra, “nella convinzione che 'sorridere' sia uno degli atteggiamenti più proficui per confrontarsi con gli altri”.
Dopo avere vagato a lungo nei due anni precedenti tra Iran e repubbliche dell'Asia Centrale, nel 2004, Biondi si rende conto di aver inconsapevolmente percorso gran parte della Via della Seta, quindi l'anno successivo completa l'itinerario raggiungendo la Cina attraverso i Tien Shan (Monti del Cielo) e attraversando il deserto Taklamakan. Ne nasce, nello stesso spirito del precedente, un nuovo libro di memorie di viaggio: Strada bianca per i Monti del Cielo. Vagabondo sulla Via della Seta (Ponte alle Grazie, 2005).
Nel 2006 ha deciso di realizzare un suo progetto originale, ripubblicando con il titolo Destino (TEA, 2006) una fusione, completamente rivista e in parte riscritta, di Il destino di un uomo e Due bellissime signore, che appunto in tale veste avrebbe voluto fossero pubblicati, dividendola poi in due parti per richiesta dell'editore di allora.
Nel 2008, con Il Buddha di Alessandro Magno. Dall’ellenismo sull’Indo ai misteri del Tibet, ha dato forma di libro alle esperienze accumulate in una serie di viaggi compiuti dal 2005 al 2007 salendo dai resti dell’antica Taxila (Pakistan nord occidentale) attraverso le valli dello Swat, dell’Indo, l’Hunza e il Passo Khunjerab, via via fino al cuore della Cina e poi al Tibet vero e proprio, seguendo le tracce della cosiddetta cultura e arte del Gandhāra, straordinaria forma di sincretismo ellenistico-buddista originata dall’incontro tra la cultura ellenistica portata dalla corte di Alessandro Magno fino all’Indo e la predicazione buddista in migrazione dall’India interna verso l’Asia Centrale e poi appunto la Cina e il Tibet.
Nel 2012 Biondi torna alla “narrativa di invenzione”: i “ricordi”, le “discendenze” dei 2 romanzi “turchi” (che contengono la parola “amore” nel titolo…) si consolidano nella novella La Casa delle Mille e Una Notte, che può a pieno titolo essere considerata la terza parte di quella “dilogia”, che si fa “trilogia”. Vi compare, per esempio, una nipote di Theodora Kaino, personaggio chiave di quei 2 romanzi, che si considera una erede spirituale della prozia e quindi anche della famosa “sciamana dei monti di Kaş”… Fa da cornice alla vicenda di “amore ritrovato” della protagonista, Rossella, una Casa appunto denominata “Le Mille e Una Notte” perché gli ospiti sentono il dovere di contribuire con un loro racconto — vicende umane, sogni, leggende — a rallegrare la compagnia lì raccolta sera per sera dalla proprietaria.
Alla fine del 2014 — entrato in contrasto con i suoi editori tradizionali — dopo aver rinunciato alla direzione del Portale Web “InfiniteStorie”, che viene chiuso dal GeMS, Biondi decide di affrontare la strada della pubblicazione diretta dei suoi romanzi nel formato ebook per Kindle di Amazon.
Nel 2017 Biondi ha iniziato a pubblicare i suoi libri anche nel formato iBooks. Tra di essi un definitivo avatar di Destino, adesso presentato completo come da progetto originale dei primi 1990, ovvero l'unione dei 2 romanzi cartacei Il destino di un uomo e Due bellissime signore, anche se purtroppo non nella loro assoluta totalità, essendo una discreta parte di essi (soprattutto del secondo titolo) stata tagliuzzata in fase redazionale e non più recuperabile.
Nell'autunno dello stesso 2017 ha reso nota attraverso i social l'intenzione di realizzare un'impresa a cui pensava da lunghissimo tempo: una nuova traduzione dell'Ulysses di Joyce, incommensurabile autore a cui si è sempre sentito molto legato, come giustamente rilevato dal Dizionario Bompiani degli Autori. Biondi stesso ha più volte fatto notare come il titolo del suo primo romanzo, Il lupo bambino, discenda in linea diretta da Il ritratto dell'artista da giovane di Joyce attraverso Il ritratto dell'artista da giovane cane (sua traduzione del titolo, normalmente tradotto come Il ritratto dell'artista da cucciolo): Il (ritratto dell'artista da) lupo bambino.
Nell'estate del 2019 ha reso noto attraverso gli stessi canali di avere terminato la traduzione dell'Ulisse e di essere impegnato nelle procedure per la pubblicazione, conclusa in giugno 2020 per i tipi della casa editrice La nave di Teseo.
Agli inizi del 2020 aveva intanto raccolto in volume e pubblicato presso l'editore Oligo di Mantova 10 racconti sotto il titolo Sognando la vita.
Ultimo aggiornamento venerdì 5 luglio 2024